LA NOSTRA STORIA E' LA SODDISFAZIONE DEI CLIENTI.

LE DOMANDE CHE SI PONGONO I NOSTRI CLIENTI PROFESSIONALI.

Aprire un negozio indipendente o in franchising, oppure rinnovare un negozio già esistente e avviato presuppone considerazioni commerciali, ovvero una strategia di marketing e un piano di business e considerazioni sui costi: costi collegati ai locali, spese di ristrutturazione, costi per l’arredamento e le attrezzature, costi di burocrazia, attività di lancio e promozione, utenze, stipendi per il personale, tasse e contributi.

Ci sono varie centinaia di decisioni collegate e di rilevanza e peso differente che vanno prese.

La capacità di avvicinarsi il più possibile al mix di scelte giuste determinerà un avvio dell’attività in tempi più rapidi e una maggiore redditività nel tempo.

Ma stiliamo un Vademecum delle domande che dovremmo porci e che necessitano di una risposta:

La location scelta per il negozio quanto inciderà sulla possibilità o meno di cambiare strategie e scelte commerciali in funzione dello sviluppo del lavoro?

La metratura, la forma, l’esposizione cosa mi permettono di fare e di non fare?

La scelta dei brand e del target di clientela sono fattori che potrò cambiare se necessario e in che termini, quindi valutare l’esistenza di elementi ostativi.

In caso di scelta per il franchising quanto è rigida l’impostazione e le regole del marchio a cui mi affilierò e quanto è flessibile in maniera da potermi adattare meglio a tutte quelle variabili con cui dovrò confrontarmi sul mercato locale?

Se decido per rimanere un negoziante indipendente quale è il giusto investimento sull’arredamento e la ristrutturazione dei locali, visto che imprenditorialmente il ritorno economico è sempre proporzionale all’investimento?

Mi conviene investire su stigliature (che si tratti di arredi, banchi, vetrine, espositori, scaffalature) di minor costo e qualità, quindi ammortizzabili più rapidamente, con l’obiettivo di rinnovare frequentemente il look e l’operatività del negozio, o su un arredamento di maggior qualità, durevolezza e performance a un costo superiore?

Reperibilità, formazione, produttività e costi del personale sono i principali problemi di ogni attività commerciale. Che soluzioni penso di mettere in atto e quali strumenti ho a disposizione per risolvere queste problematiche.

I tempi di avvio dell’attività sono stimabili e con quale margine di errore. Se dovessero prolungarsi quale è la mia disponibilità finanziaria per far fronte alle uscite in mancanza di entrate.

I miei costi fissi e variabili in che modo sono stati minimizzati in fase progettuale e quanto sono gestibili una volta che il negozio aprirà, ovvero di quali strumenti mi sono dotato per far sì che i costi non siano fine a se stessi ma fattori di produzione e sviluppo delle vendite.

Quale è il coefficiente di efficacia e produttività dell’insieme dei fattori che ho inserito nella mia attività, tale da massimizzare gli utili?

Quale è la mia capacità di sostenere le vendite e soprattutto la produzione di utili netti in maniera il più possibile continuativa durante l’anno riducendo il più possibile flussi discontinui e periodi morti.

In che modo sarò in grado di comunicare i giusti messaggi e la giusta immagine alla clientela in virtù di svariate esigenze e obiettivi che si delineeranno.

Lo spazio e il suo utilizzo in termini quantitativi e qualitativi è un fattore che influisce sui risultati economici, ho una gestione adeguata di questo elemento?

Molti altri fattori contribuiscono alla creazione degli utili o delle perdite, come la funzionalità degli arredi e degli strumenti di supporto al lavoro che riducendo i tempi di conclusione di una vendita riducono di pari passo i costi giornalieri dell’attività. L’arredo che dovrò scegliere è adeguatamente evoluto al fine di mettermi in condizione di lavorare al meglio?

I tempi di acquisto da parte del cliente sono anche condizionati dal modo in cui l’arredamento del negozio è in grado di catturare la sua attenzione e veicolarla sui prodotti, di chiarirgli le differenze di qualità, prezzo e assortimento, di fargli individuare a valorizzare i prodotti a cui può essere interessato. Nella progettazione dell’arredo si è tenuto conto di queste esigenze?

L’arredamento e tutte le strutture espositive hanno anche differente capacità di mantenere i prodotti in ordine, al sicuro dai furti, di conservare integre le confezioni, di evitare che vengano rovinati o resi invendibili, ecc. … tutti fattori che incidono pesantemente sui costi aziendali e un arredo professionale devo assolvere anche a queste funzioni.

L’illuminazione è un aspetto tanto determinante quanto difficile da realizzare in maniera economicamente produttiva all’interno di un negozio. Un concetto fondamentale è che più è vicina al prodotto e più è efficacie per le vendite, oltre a migliorare il risultato visivo dell’intero ambiente e costare meno in termini di consumi. Questo fattore non va’ trascurato e deve essere affrontato da degli specialisti esperti per far sì che si possa massimizzare il risultato minimizzando il costo.

Il progetto del negozio prevede la possibilità che in caso di cambio di sede, esigenza che può scaturire per molteplici e frequenti motivi, io possa riutilizzare il maggior numero di risorse in altri locali? Questo significa che dovrò aver speso il meno possibile sulle strutture murarie e impiantistiche e maggiormente su arredi modulari, componibili, dotati di tecnologie che li rendono trasformabili e riconfigurabili.

La trasformabilità dell’arredamento serve comunque per poter variare costantemente l’offerta e le politiche commerciali, esigenze imposte dal commercio globalizzato e dal dinamismo e rapidità con cui cambia tutto, ma anche solo perché fisiologicamente le esigenze del negozio sono differenti nei diversi periodi e stagionalità. Devo aver considerato quindi che un arredamento economico mi permette di risparmiare all’inizio, ma mi penalizza tutti i giorni. Come posso capire in quanti mesi recupererei un eventuale spesa superiore fatta su un arredo più performante?

Anche nel settore food, in cui normalmente gli arredi vengono realizzati in maniera totalmente statica e non modificabile, si possono invece adottare soluzioni costruttive flessibili. Come posso rendermi conto dell’utilità di soluzioni che mi permettono di spostare e modificare il maggior numero di componenti, in un settore che oggi è totalmente trasversale, mutevole, non più legato ai settori merceologici di una volta? Il bar non abbina solo eventualmente il tabaccaio, ma l’area scommesse, piuttosto che essere un bar, pasticceria, tavola calda o fredda, sala da tè, aperitivi e happy hour, bistrot fino a notte fonda. Il forno panetteria, dolci, ha pasticceria fredda e da thè la pizza e la gastronomia fredda o calda. La pizzeria a taglio ha la tavola calda, il kebab, e la friggitoria. La pescheria ti permette di mangiare come un ristorante e portar via come una friggitoria da asporto. La gelateria è yogurteria oltre che pasticceria e cioccolateria. Gli alimentari sono diventati negozi di prodotti tipici regionali, le frutterie preparano frullati e centrifugati, magari con l’aggiunta di gelato o yogurt.

Molti di questi locali ibridi aprono e chiudono con impressionante rapidità, vuoi perché l’esperimento è stato mal valutato, vuoi perché quando ci si rende conto che le cose non vanno come si era ipotizzato, l’arredo, magari bello o originale perché su questo l’architetto aveva dato il massimo, non ha nessuna possibilità di essere modificato perché costruttivamente è totalmente rigido, un monoblocco. Bisogna quindi domandarsi davanti a uno sviluppo progettuale, quante opzioni e strade ho a disposizione, quale è il livello di componibilità e versatilità degli elementi che sto acquistando, quali moduli aggiuntivi e accessori prevede la gamma elementi di produzione di cui fa parte.

In termini di fidelizzazione della clientela quali tecniche ho messo in campo per massimizzarla, e in che modo un’immagine del negozio inadeguata ai tempi che cambiano, alla concorrenza, al tipo di offerta, ecc. … o che non desta più interesse perché sempre uguale al primo giorno, determinerà un calo di interesse e una progressiva perdita di clienti?

Conosco l’incidenza sulle vendite determinata da diversi modi di posizionare i prodotti: collocati in vetrine con illuminazione interna, disposti a libero servizio, in maggior o minor quantità, a diverse altezze, in diverse combinazioni e associazioni con altri prodotti e servizi, ecc. …? L’arredamento mi permette di attuare in maniera flessibile le soluzioni di volta in volta più idonee?

In che modo posso arrivare a capire, prima di aprire il negozio e durante la sua esistenza, quali sono le configurazioni che mi fanno guadagnare di più sia economicamente, che in termini di impegno richiesto, che miglioramento del servizio?

Quali sono le differenze riguardo alle scelte progettuali legate all’operatività commerciale, tra un arredamento per un negozio monomarca, uno in franchising e uno plurimarca? Tra un negozio in un centro commerciale, su una strada con passeggio a piedi, su una strada solo con traffico veicolare, ecc. …? Tra un negozio con magazzino e uno senza? Tra uno con vetrine su strada e uno con poche vetrine o nessuna?

Ogni tipo di prodotto di ogni settore merceologico, ha delle proprietà, dei fattori di marketing associati ad esso, nonché degli obiettivi, una storia, e via dicendo. Ha quindi una sorta di dna univoco e allo stesso tempo in continuo mutamento, che interagisce con tutti gli altri prodotti presenti nell’assortimento che offre la mia azienda o presente nel mio negozio. Tenere conto di queste migliaia di fattori e comportarmi di conseguenza per valorizzarli e finalizzare il mio lavoro, necessità dell’utilizzo di un sistema di arredo totalmente flessibile e studiato ad hoc. Per esempio lo spazio necessario intorno ad ogni singolo prodotto varia in base a tutti questi fattori, lo spazio ha un costo e anche una redditività, se non lo posso gestire perché il mio arredamento non è abbastanza intelligente non posso minimizzare i costi e massimizzare i ricavi. Questi arredamenti si rivelano i più costosi, anche se quando li ho acquistati mi sono costati qualcosa in meno.

Queste sono solo alcune delle domande preliminari che dovrebbero trovare risposta quando si è in procinto di aprire un’attività e si deve sviluppare un progetto integrato per definire come ristrutturare un negozio. Valutazioni che siamo abituati a fare ancor prima di definire uno studio delle variabili di marketing, un’analisi costi e un business plan. L’insieme di queste considerazioni è il punto di partenza della progettazione vera e propria, che prenderà strade e forme completamente diverse a seconda degli ingredienti inseriti nella formula, i quali cambiano da caso a caso.

In quaranta anni di esperienze maturate con i negozianti e di ricerca applicata sull’individuazione delle soluzioni a ogni singola problematica, abbiamo trovato il modo di risolvere tutti i problemi derivanti: dai comuni arredamenti per negozi fisiologicamente rigidi e statici, dalle scelte sbagliate, o incomplete che necessitano di rettifiche successive pena la chiusura dell’attività. Se sei interessato a scoprire il mondo degli arredamenti trasformabili, i nostri sistemi denominati Revolution, che produciamo in maniera personalizzata per ogni negozio contattaci per una consulenza o meglio un sopralluogo.

Dopo aver verificato il tipo di lavoro da fare, effettuiamo forniture in tutte le regioni italiane:

Lombardia, Lazio, Campania, Sicilia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia, Toscana, Calabria, Sardegna, Liguria, Marche, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Umbria, Basilicata, Molise, Valle d'Aosta.